tessera del poliziotto
Dopo i fatti del G8 di Genova è stata presentata una proposta di legge per permettere l'identificazione degli agenti
in servizio di ordine pubblico ma adesso una battuta di un calciatore è stata usata per rifiutare quello cui allora
pochi osavano obiettare.
Mi riferisco al fatto che Maroni ha usato una idea legittimamente espressa come semplice battuta da un giocatore,
De Rossi, per trasformare una richiesta sacrosanta in una cosa da rifiutare a priori.
Il giocatore aveva tutto il diritto di esprimere il suo parere ma lo ha fatto in un momento e un contesto tale per cui
la sua richiesta è stata etichettata come una cavolata "da calciatori".
I calciatori secondo me avrebbero dovuto riprenderla ad un diverso livello almeno perché venisse rispettato il loro
diritto di vedersi rispettati quando esprimono delle idee e se non anche per vedere effettivamente resi identificabili
gli agenti in serviizio di ordine pubblico e invece se ne sono stati zitti lasciando massacrare l'unico che aveva detto
una cosa sensata. Per di più essendosi De Rossi affrettato a "ritrattare", probabilmente sotto la spinta dei suoi
padroni, ha lui stesso svalutato la propria idea.
Ma questo avrebbe richiesto una cultura politica nei giocatori che evidentemente non hanno, purtroppo, come molti
tifosi che preferiscono usare le loro energie per svagarsi ed affrontare problemi effimeri e fittizi piuttosto che i
veri problemi dell'esistenza. Ovviamente non tutti sono così, ma non penso si faccia molta fatica a riconoscere
questa carenza in buona parte di coloro che passano le giornate a parlare di calcio.
Se il giocatore non si fosse limitato a dire una battuta, evitando poi, per di più, di ritrattarla, e i giocatori
insieme avessero espresso seriamente un loro parere chiedendo l'identificabilità degli agenti avrebbero dato una
notevole forza ad una richiesta sacrosanta che già in altri paesi ha portato alla numerazione degli agenti,
mentre adesso per come è stata espressa, per di più dopo che il giocatore ha accettato di ritrattare, risulta essere
una richiesta "assurda", vanificando il lavoro fatto negli anni da persone decisamente meno importanti dei giocatori
di calcio ma che si erano attivati ugualmente per cercare di evitare in futuro altri abusi come quelli del G8.
In questo senso penso che il calcio sia l'oppio dei popoli, e lo dico come cattolico credente che cerca di distinguere
la fede critica e travagliata dall'integralismo religioso.
Io non penso che i tifosi siano intrinsecamente violenti, ma che il mondo del calcio educhi alla violenza in tante
maniere, cosa che fa anche il tanto decantato mondo del rugby e buona parte degli altri sport competitivi,
soprattutto quelli di squadra.
I giocatori spesso sono come quei pii preti che inducono le beghine di turno ad evitano di affrontare
la dura realtà nascondendosela dietro una cortina di santi e madonne.
Etichette: calcio, comportamento, g8, religione, violenza
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