Pensieri circolari

se i pensieri vanno dritti spesso sbagliano mira

23/10/09

Per mettersi in mezzo (12)

26/7/09
La notte è passata bene. I piedi sono ancora da lebbroso. Non sono riuscito a guadagnarmi un letto visto che siamo in tanti ma almeno un materassino sistemato in cucina me lo sono meritato. Stamattina con Fede sono andato dai cappuccini per la messa in italiano con caffè. Il celebrante era un ospite un po' saputo e presuntuoso mentre il frate che ci ha accolto era veramente caloroso. Fa effetto sentire leggere i racconti del vangelo pensando che si sono svolti dietro l'angolo. Oggi mi immaginavo le folle che  si sedevano per ricevere pane e pesce tra le colline vicino a Tuba. Dopo la messa offrono il caffè ai presenti e Fede ha parlato con un funzionario dell'ambasciata per vedere di risolvere il suo problema del visto che dura solo un mese.
Ho raggiunto gli altri per andare a visitare il Museo dell'Olocausto. Quando sono arrivato però mi dicono che dovrebbe esserci un cambio di programma perché dovrebbero processare Nasser stamattina e saremmo andati al tribunale per essergli vicino. Poco dopo, però, arriva il contrordine perché il processo sarà al tribunale militare di Ramallah. Non si pone neppure il problema se andare o meno dato che nel tribunale militare non fanno entrare gli internazionali. Così un po' preoccupati per Nasser andiamo al museo. In un parco alla periferia di Gerusalemme hanno creato uno spazio museale mastodontico. Mi sono immerso nella sezione storica. Dopo quattro ore ne ho visitato solo metà e i custodi mi guidano verso l'uscita perché il museo sta chiudendo. E' organizzato cronologicamente a partire dalle discriminazioni razziali per arrivare ai tempi dell'esodo verso la Palestina. Sono storie sentite molte volte ma non così estesamente. Uno dei ragionamenti che più mi ha fatto effetto è di constatare che molte delle misure previste nelle leggi razziali che discriminarono gli ebrei sono molto simili a quelle che stanno vessando i palestinesi dei Territori Occupati. Per esempio l'impossibilità di lavorare o di commerciare, la limitazione di movimento entro spazi riservati. Quando ho visto la panchina non per gli ebrei mi è venuta in mente la trovata del leghista che voleva fare panchine solo per i padani.
Mi inorridisce la storia del ghetto di Lodtz dove il capo del ghetto ad un certo punto ha ricevuto l'ordine di ridurre il numero dei presenti nel ghetto e questo si è preso la briga di fare un lungo ragionamento che prevedeva che tutti i malati e i bambini sotto i 10 anni venissero sacrificati per salvare la vita di tutti gli altri. Viene presentato come un rinnegato e venduto al contrario del capo del ghetto di Varsavia che in una simile situazione si è suicidato. Penso che neppure la storia possa dire chi ha avuto ragione. Nella parte finale guardo al volo la parte che narra degli episodi di partecipazione degli ebrei alla resistenza come premessa alle stanze in cui si parla della nascita dello stato di Israele.
Alla fine quando esco scopro che Fabio è più di un'ora che mi sta aspettando ma dato che il museo è sotterraneo non è stato in grado di chiamarmi sul cellulare. Mi minaccia scherzosamente vendetta.
Torniamo a casa che gli altri sono già partiti. Ci chiama Fede per dirci che la marcia dal villaggio a Tuba è prevista per domani mattina alle 9. Fra e Ale sono eccitati, vogliono partire per esserci. Temo ancora una volta la sveglia all'alba ma all'ultimo si decide che andrò nel pomeriggio con Ilaria a perderci in due per i Territori Occupati

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