Privatizzazione della politica
Le primarie di vario genere sono una privatizzazione dei processi elettorali pubblici che hanno permesso alle democrazie di raggiungere una discreta rappresentanza. Nei processi elettorali la collettività si prendeva carico di rendere trasparenti e corretti i processi di selezione di tutte le parti. Ciò richiedeva che anche i monarchici che intrinsecamente accettano la decisione sovrana di un singolo accettassero il fatto che per decidere i rappresentanti del popolo fosse necessario un meccanismo equo e proporzionale. Privatizzando le elezioni ogni parte può manipolare facilmente i voti impedendo alla fine all'elettore di vedersi rappresentato. La deriva della rappresentatività politica è cominciata quando si è pensato di migliorare la governabilità sacrificando la proporzionalità della rappresentanza. Si è demonizzata la dialettica democratica che era pubblica e in buona parte giocata nelle aule parlamentari e consiliari preferendo concetti maggioritari che implicano strutturalmente la riduzione del dibattito politico a dibattito interno delle forze politiche, spesso neppure reso pubblico. L'idea del partito del paese è la sanzione definitiva di tale forzatura. Il dibattito politico e il processo elettorale interni invece che nelle aule parlamentari e in elezioni pubbliche diventa una questione interna che può essere o meno resa pubblica, fatta pagare o meno, controllata e certificata o meno, ristretta ad alcuni soggetti o meno a seconda di chi ha il potere. Sarà che le assemblee di partito vengono trasmesse in streaming per fare vedere le posizioni diverse del partito del paese, ma non bastavano le dirette parlamentari?
E' vero che anche le elezioni pubbliche possono portare a dei brogli e per questo ogni elezione dovrebbe essere una faccenda che coinvolge tutti come scrutatori o rappresentanti di lista, ma le scorrettezze nelle elezioni privatizzate non sono neppure più brogli, basta stabilire "regole" adatte alla manipolazione e il gioco è fatto.
Etichette: democrazia, diritti civili, elezioni, legalità
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