Il paradosso del razzismo
Una considerazione che faccio tra me e me da diversi anni è che gli ebrei hanno subito una anomala decimazione che ha modificato la composizione della popolazione stessa.
Non sto parlando di questioni etniche ma semplicemente statistiche e sociologiche.
Se si riflette, i sionisti attuali sono i discendenti dei sopravvissuti all'olocausto, coloro tra gli ebrei che hanno trovato una via di fuga, un inganno, un escamotage, per sfuggire alla morte nei campi di concentramento. I sopravvissuti sono ed erano coloro che al tempo non assecondavano la violenza e l'oppressione nazista, come invece in molti casi fecero intere comunità ebraiche nella speranza di non peggiorare la situazione, lasciandosi reprimere passo dopo passo sempre più fino alla deportazione e alla eliminazione.
I sopravvissuti all'olocausto che si sono salvati semplicemente nascondendosi in fondo sono pochi, molti sono riusciti ad emigrare magari corrempendo qualche funzionario pagando somme ingenti, altri con rocambiolesche fughe in cui l'intraprendenza si univa al coraggio, anche se purtoppo non molti, tanto che sui singoli casi se ne fanno perfino film.
In altre parole la parte migliore, più umana, si è lasciata trasportare ai forni crematori a volte senza neppure opporre una richiesta di giustificazione. Si sono salvati gli scaltri, gii intraprendenti ma soprattutto i corruttori, gli individualisti e in generale chi si è salvato apparteneva ad una tipologia umana più propensa alla prevaricazione sugli altri, all'inganno, per di più spesso sentendosi giustificato in ciò.
In fondo è la realtà di ogni popolazione che una parte è più opportunista e una parte più sociale. Ma in questo caso la parte più sociale è stata eliminata fisicamente lasciando pieno campo all'altra parte. Ovviamente sono sopravvissuti anche ottime persone per i diversi casi della vita come chi ha scalato montagne innevate per superare frontiere inaccessibili, ma sono casi sporadici e a costituire quello che è lo stato di Israele è in generale la parte rimasta, i sopravvissuti, coloro che hanno saputo sfuggire all'olocausto, una scrematura che ha fatto sì che le caratteristiche sociologiche e forse anche psicologiche degli israeliani sono quelle che abbiamo visto in tutti questi anni.
Da ciò deriva una contraddizione per cui spesso gli emigranti vengono supportati da associazioni e partiti legati alla solidarietà ma di solito, soprattutto i migranti che non vengono schiacciati dai processi migratori ma riescono ad avere successo, hanno posizioni politiche identitarie, settarie, al più solidali con la propria comunità di provenienza, arrivando ad avere posizioni razziste nei confronti di altri migranti.
Ciò non vuole dire che non sia giusto ma anzi sia doveroso l'impegno nella solidarietà a chiunque desidera vivere in qualsiasi parte del mondo e a chi è soggetto a genocidio o anche solo a discriminazione su qualsiasi base delle tipologie umane. Ma non bisogna ignorare i fenomeni per i quali i gruppi umani si aggregano, se no non si capisce come sia possibile che popolazioni che hanno subito enormi violenze si sentano giustificati ad agirne di analoghe sentendosi pure giustificate. Anche la razza umana fa parte del mondo animale dove la selezione delle specie, in questo caso sociale e non raziale essendo tutti della stessa razza umana, determina le caratteristiche delle popolazioni stesse.
Concludo confessando che temo che qualcuno leggendo superficialmente questo post mi accuserà di avere pensieri sanzionabili, se avrò tempo risponderò volentieri alle contestazioni., ma conto sul fatto che a rispondere possano essere altri che condividono questo pensiero.

