Pensieri circolari

se i pensieri vanno dritti spesso sbagliano mira

04/02/21

Ribadire non vuol dire fare

Nuovamente il sindaco di Genova Bucci propone di pagare i trasporti pubblici con una tassa di scopo, come a Tallin o Dunkerque e in altre città in giro per il mondo e come già succede per la raccolta dei rifiuti.

Non si può dire che il trasporto in sé sarebbe gratuito come non si può dire che la raccolta dei rifiuti è gratuita, però l'uso risulta gratuito a chi ne vuole usufruire, come per il conferimento della spazzatura. Questo è proprio l'importante: spostarsi e buttare i rifiuti "sporca" ma se lo si fa collettivamente "sporca" un po' meno e "costa" un po' meno che se ognuno lo fa individualmente.

Poi ognuno è libero di buttare la propria spazzatura nel cortile del vicino sperando che non si arrabbi o farsi una discarica nel proprio giardino creando problemi al vicinato, come pure è libero di prendere l'auto e mettersi in coda intasando le strade e inquinando l'aria, ma che per lo meno lo faccia a proprie spese.

Provo a immaginare cosa succederebbe se ogni volta che si buttasse un sacchetto di spazzatura nei bidoni si dovesse pagare un ticket, quante discariche abusive probabilmente ci sarebbero intorno.

Per altro potrebbe essere solo un passaggio che consenta alle persone di imparare a muoversi con un minore impatto sociale e ambientale. In altri paesi non si paga la tassa sui rifiuti ma si possono depositare i rifiuti solo in sacchetti prepagati così che ogni conferimento ha un costo fisso. E nonostante gli operatori ecologici abbiano ordine di non raccogliere sacchetti diversi dai prepagati non si vedono montagne di sacchetti variopinti abbandonati per le strade come probabilmente si vedrebbe qui.

Per il trasporto pubblico si potrebbe, una volta che ci si è abituati a usare il mezzo pubblico, anche rivedere il sistema, come serve farlo con la spazzatura per invogliare a ridurre la produzione di rifiuti non riciclabili una volta che le persone hanno imparato a raccogliere collettivamente la spazzatura, ma sarebbe un passo successivo.

Però rifare questa proposta che aveva già fatto in passato senza arrivare a nulla sembra un po' uno specchietto per le allodole ma vedremo se passerà finalmente dalle parole ai fatti.

Forse questo è il momento migliore per riempire di nuovo i bus svuotati dal covid ma non so se è il momento migliore per invogliare all'uso del trasporto pubblico a rischio di intasamento dei pronto soccorso. Staremo a vedere.

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20/03/20

Trasporto pubblico gratuito e debito pubblico

La comunità urbana di Dunkerque ha deciso di fornire gratuitamente a chiunque il trasporto pubblico.
Quando ho ripreso la notizia indicandola come esempio anche per Genova mi è stato fatto notare che la "genialata" avrebbe indebitato gli enti locali e la cosa non sarebbe stata ulteriormente accettabile in Italia.
Ho fatto notare che per curare in ospedale gratis le regioni vanno a debito come pure lo Stato per pagare i soccorsi in caso di incendio o per dare istruzione ai giovani, ma anche per pagare la polizia o gli F35, si tratta di scegliere in cosa investire le risorse pubbliche. Per altro in altre città (come Tallin in Estonia) i trasporti pubblici sono gratis e per pagarli c'è una tassa di scopo (anche la spazzatura non la paghi a sacchetto conferito ma con una tassa di scopo).
Per tale affermazione sono stato tacciato di "retorica idealista" da un soggetto che si è lanciato ad auspicare uno "stravolgimento totale del nostro sistema statalista verso un modello veramente liberale basato sulle autonomie locali e la minore imposizione fiscale".
Mi pare che retorica idealista sia ancora di più l'affermazione che la situazione può essere salvata dal modello capitalista-liberista che salva solo i ricchi (e non è lecito sperare di rientrarci in tanti) e per di più lasciando anche ai ricchi un mondo invivibile dove coi loro soldi potranno solo restare nascosti in prigioni dorate magari lo stesso un po' inquinate.
Quella che viene disprezzata come retorica idealistica io la chiamo rispetto dei principi e dei valori. Potrei anche bollare come retorica idealistica il proporre il liberismo e il capitalismo come salvezza del mondo ma ormai, vista la situazione, mi viene da chiamarla pia illusione, pensando positivo, tentativo di truffa pensando negativo.
Non so se certe cose la cui infondatezza è ormai del tutto evidente sono promosse dai fautori solo perché sperano di guadagnarci turlupinando chi ci crede o perché sono veramente convinti nonostante i fatti le neghino.
Consideriamo pure che già ora i trasporti pubblici sono un debito e che se venisse applicata l'ottusa strategia liberista di fare pagare i servizi solo a chi li usa, non solo i poveri, o anche i meno ricchi, si troverebbero a pagare dei prezzi che farebbero ridurre i loro spostamenti (tanto per i liberisti i poveri possono anche morire a casa visto che non hanno i soldi per pagarsi i trasporti) ma rendendo del tutto antieconomico il trasporto pubblico spingerebbe ancora molte più persone su mezzi privati intasando ulteriormente il traffico e, guarda un po', peggiorando e di molto la situazione anche per chi usa il trasporto privato, anche quelli ricchi. A Dunkerque il cambio di regime nei trasporti pubblici ha incentivato i guadagni degli esercizi del centro e, viene da concludere che, se i commercianti pagano le tasse in proporzione ai guadagni, c'è un incremento delle entrate degli enti locali che potrebbe ridurre il debito.
Si potrebbe notare che questa cosa positiva probabilmente implica una riduzione delle entrate degli esercizi della periferia e che da ora in poi usare i mezzi pubblici sarà sempre più un problema sanitario, ma una città è un sistema che evolve e bisogna affrontare i problemi senza preconcetti ma spesso la cosa viene ignorata.

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Noi e covid

Il problema è che prima o poi tutti verremo a contatto con il virus ma l'importante è che non avvenga per tutti allo stesso tempo che, se no, non ci sono abbastanza letti in terapia intensiva. La soluzione però, per il futuro, non è chiudere tutti in casa per ridurre il numero di letti richiesto ma aumentare il numero di letti e medici anche a rischio di pagarli senza poi usarli quando la richiesta dovesse diminuire.
I medici mancano perché viene permesso di laurearsi in medicina solo ad una minoranza per paura che ci sia una inflazione di medici e quindi siano a rischio le alte retribuzioni e i letti mancano per assecondare le richieste di tagli alle tasse e ci troviamo adesso a rimetterci tutti, anche in termini economici, anche quelli che i soldi delle tasse risparmiate li avevano investiti in borsa. Chi ci guadagnerà sono pochi mentre ci rimetteranno i più anche tra i ricchi e gli evasori che pensano di avere sempre qualcuno a pagare per loro.
La soluzione per il momento è di restare a casa ma per il futuro (o meglio i futuri) è di impiegare risorse comuni per affrontare le minacce della vita facendo in modo che tutti contribuiscano. Altrimenti sarebbe come se si fosse deciso di ridurre ulteriormente i posti letto di traumatologia e poi, dato che non ci sarebbero più stati letti per curare gli incidentati, si fosse proibito a tutti di andare in auto o moto così ci sarebbero stati meno incidentati. Ma in questo caso so quanti sarebbero scesi a fare le barricate. Adesso invece stiamo accettando gli arresti domiciliare collettivi impauriti dal nuovo virus sconosciuto che pensiamo più pericoloso della morte senza confrontarlo con gli altri fattori di rischio delle nostre vite.
La situazione futura delineata da https://www.milanofinanza.it/news/non-torneremo-piu-alla-normalita-ecco-come-sara-la-vita-dopo-la-pandemia-202003181729195935?fbclid=IwAR2b1w7lk8e9T7dy48e6XZOOaeydSC7HDQ8I8iiaH5Be4mRNs_I4znpAK5k è un futuro distopico che dobbiamo evitare soprattutto perché sarà il risultato di una evoluzione della società dettata dalla dottrina dello shock https://www.globalproject.info/it/mondi/naomi-klein-il-coronavirus-e-il-disastro-perfetto-per-il-capitalismo-dei-disastri/22638?fbclid=IwAR31EEaG4Jl7uGDXPkCoIHO2aICmgxtbMzP7bZ04BDB1kL3gH8e3MML4-zM .

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10/08/19

Agire

Essendo stato criticato per essermi limitato a pubblicare un post di denuncia della situazione attuale invece di scendere in piazza ed agire mi sono domandato cosa mi trattenesse dall'agire.
Negli ultimi anni ho constatato che molte delle attività politiche di chi mi sta intorno siano solo guidate da interesse personale, nel male per guadagnarci soldi cercando di raggiungere o mantenere poltrone e posizioni, nel bene per placare il senso di inadeguatezzza che fa rimordere la coscienza. Se si guarda poi ai risultati si constata che nel bene tali azioni politiche consumano energie ma non danno risultati utili alla società e nel male fanno ulteriormente peggiorare la situazione disgregando la coesione sociale o portando quelli che si vorrebbero coinvolgere ad allontanarsi ancora di più, un vero scempio anche dal punto di vista ecologico.
Dai tempi in cui un milione di manifestanti al Circo Massimo furono ignorati con sprezzo da Berlusconi ho pensato che le manifestazioni di piazza hanno senso solo quando la controparte le tiene in conto come in qualche modo ancora avveniva ai tempi di Andreotti perché sono prove di forza che preannunciano un eventuale scontro ma che attualmente sono solo una buona foglia di fico per dire che chi si oppone può esprimersi, magari prendendolo in giro e trovando l'occasione per esprimere ulteriormente pensieri abominevoli. Oppure potrebbero sensibilizzare una opinione pubblica disponibile ad ascoltare ma sono controproducenti nel caso di una opinione pubblica come quella attuale che detesta chi osa contrastare il luogo comune e primordiale.
C'è poi il non secondario fattore età che discrimina. Non è tanto (e non solo) un problema di energie che scemano quanto di titolarietà. Quando ero giovane vedevo con piacere persone anziane che si coinvolgevano nella costruzione del mondo che stavo provando a costruire grazie alla loro presenza e ancor più alla loro esperienza. Ora mi sembra assurdo che le persone anziane con pervicacia degna di miglior causa continuino a pensare di guidare il mondo verso un fulgido futuro lungo un cammmino che per altro finora ha dimostrato di non essere in grado più di tanto di raggiungerlo.
Non basta desiderare di raggiungere un risultato, ciò che conta è il raggiungerlo. Ho provato a costruire un "mondo migliore" (ho sempre pensato che affermare come auspicabile "un altro mondo possibile" fosse un notevole autogoal visto che l'"altro mondo" che ci hanno regalato è ben peggio di quello che c'era) ma evidentemente non sono/siamo stato/i molto bravo/i. Tra agire e ottenere pessimi risultati e non agire lasciando le cosse come sono opto per la seconda. Metti caso che i giovani di adesso trovino un nuovo percorso per raggiungere un mondo migliore, sarò ben felice di aiutarli nella misura in cui farà loro piacere. Già ai tempi del G8 i giovani di allora snobbarono noi un po' più vecchi e le conseguenze furono disastrose, ma ogni generazione deve essere libera di costruire il proprio futuro, anche se tale futuro portasse all'estinzione del genere umano.

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27/05/19

Lasciare spazio

Nel primo dopoguerra è potuta nascere una potente partecipazione politica perché le generazioni vissute nel fascismo stavano zitte vergognandosi degli errori fatti e lasciando spazio alla "meglio gioventù". Forse è il caso che avvenga qualcosa di analogo, quelle generazioni, che con il loro agire politico sono riuscite a fare diventare Salvini riferimento di un terzo dei votanti dovrebbero ritirarsi lasciando lo spazio libero e sperando che, nel silenzio che ne deriva, giovani generazioni inventino una nuova politica, questo prima che la degenerazione porti ad un conflitto come quello che ha zittito le generazioni fasciste.

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09/02/19

Donne che ammazzano chi le minaccia ...

Per evitare la violenza alle donne non basta dare alle donne la possibilità di ammazzare chi le minaccia come ho letto.
Il porto d'armi in Italia lo può prendere chiunque lo voglia, basta avere come motivo anche solo la difesa personale, dimostrando di essere in grado di usare le armi e di non essere fuori di cucuzza e, per altro, conosco casi di persone che pur non avendo motivi specifici ne erano in possesso. E non a caso buona parte delle donne ammazzate con arma da fuoco sono colpite da persone come guardie giurate e poliziotti che hanno una pistola con porto d'armi.
Per altro come buona parte degli aggressori sanno bene, per uccidere una persona basta un bel coltellaccio affilato che tutti abbiamo in bella vista nelle nostre cucine pronto all'uso, anche delle vittime di aggressioni.
Non è la mancanza di armi che fa soccombere le vittime, spesso è la loro incapacità a difendersi non tanto fisiologica quanto psicologica.
Una donna che accetta una relazione con uno che poi potrebbe farle violenza è la prima che mette a repentaglio la propria vita. Se poi soccombe non è certo colpa sua, ma se le donne (e gli uomini) evitassero di dare spago ai violenti e la società educasse le persone (maschi e femmine) ad evitare la violenza, forse i violenti sarebbero un po' più propensi a ricredersi.

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30/08/18

Le infrastrutture, i loro costi e la loro utilità.


Uno dei problemi delle grandi infrastrutture è la manutenzione e la loro dismissione eventuale.
Eppure si continua a pensare come se le costruzioni fossere eterne come se bastasse costruirle perché rimangano funzionali all'infinito. Le persone si illudono di avere a che fare con opere eterne ma le garanzie date dai costruttori delle opere, sapendo che sono temporanee e arrivando perfino a prevederne una durata massima, arrivano a pochi decenni,.
Così la risposta più stupida che si può dare al crollo di un ponte è "costruiamo una nuova autostrada" come la Gronda. Così il problema delle vecchie autostrade rimane e se ne aggiunge quello della manutenzione della nuova. E il territorio continua a riempirsi di spazi e strutture abbandonate e fatiscenti.
Le infrastrutture devono essere il meno possibile per svolgere il loro scopo con una eventuale attenzione a contenere situazioni di emergenza e quelle che servono veramente in modo da mantenerle efficienti e funzionali. Invece, soprattutto in Italia, le infrastrutture spesso vengono costruite soprattutto per fare guadagnare chi le costruisce invece che per dare un servizio che serve.
La gronda sarebbe un potenziamento inutile. Già quando si è cominciato a parlare di Gronda i dati di Autostrade mettevano in evidenza che solo il 20% del traffico era di passaggio e non era attestato su Genova. E la Gronda poteva intercettare solo quel traffico, per di più facendo aggiungere qualche decina di chilometri alla percorrenza con il rischio che il navigatore consigliasse il percorso più breve nonostante le frecce mandassero a spigolare su per i monti, rendendo ulteriormente vana la infrastruttura aggiunta.
Mi ricordo i dibattiti quando ero consigliere comunale e si discuteva del PRG. Il ponte Morandi già a metà degli anni 90 era una patata bollente che nessuno voleva. Autostrade voleva levarselo e darlo al Comune con la scusa di costruire la Gronda ma il Comune non voleva averlo in carico perché costava troppo mantenerlo e proponeva di farlo demolire ad Autostrade per sostituirlo con la Gronda. Ma Autostrade non voleva perché demolirlo e sostituirlo costava troppo. Non a caso Autostrade la Gronda non voleva farla a sue spese. Così si è andati avanti facendo tapulli sul ponte come tutti gli abitanti di Certosa e del Campasso sanno per le notti passate a sentire i martelli pneumatici nei cantieri del ponte.


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